etnopsichiatria

Trauma sociale nei processi migratori: un approccio ferencziano

Dopo più di tre anni di confronti e approfondimenti sono felicissimo nel veder pubblicato sul numero 02/2021 della rivista “The Wise Baby / Il Poppante Saggio” l’articolo scritto con i miei colleghi Pina Sciommarello, Emanuele Prosepe e Manuela Grippo.

L’articolo affronta in un’ottica ferencziana il fenomeno del trauma sociale nei processi migratori e si concentra sul sempre complesso incontro tra la persona migrante e il sistema di accoglienza ponendo un accento sul come in questa complessa dinamica il pensiero gruppale svolga un ruolo fondamentale.

Per info su acquisto e approfondimenti: https://www.societaferenczi.it/rivista-wise-baby

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pensieri

Esploratori

Fissando questo meraviglioso tramonto dal belvedere di Pizzo (VV) ho riflettuto su quanto coraggio devono aver avuto i primi navigatori a superare il limite visivo imposto dall’orizzonte e decidere di salpare alla scoperta di cosa ci fosse oltre il confine del mare.

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gambling, pensieri

LA “POSIZIONE TRAGICA” NELLA SOCIETA’ ODIERNA: dalla prospettiva di Symington al giocatore d’azzardo

Risultati immagini per John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)(particolare di “A Golden Thread” – John Strudwick – 1885)

Questo è un elaborato che ho presentato per un esame circa un anno e mezzo fa. L’intento era (ed è!) quello di analizzare e sostenere la teoria concepita in bozza da Neville Symington e poi sviluppata in essere da Sergio Caruso riguardo l’esistenza di una posizione tragica successiva alle Kleiniane posizioni schizoparanoide e depressiva. Tale posizione viene intesa come una modalità di relazione oggettuale che, se acquisita, fa sì che l’individuo si rassegni all’idea che ci sono cose che non possono essere spiegate, degli eventi che capitano indipendentemente da tutto e da tutti. Premessa per l’esistenza di questa posizione è la delineazione di uno spazio transizionale in cui l’individuo può “giocare” con i concetti luttuosi e privi di senso approcciandosi ad essi senza l’angoscia di annichilimento; uno spazio questo che nasce dalla delineazione della funziona paterna che Lacan definisce come Il Nome del Padre. Ciò premesso, questo lavoro si pone come obiettivo quello di andare a vedere il destino della suddetta posizione in una società in cui questo Padre sembrerebbe essere evaporato e di come, nel frattempo, si facciano largo posizioni animistiche estreme per far fronte a questa mancanza: è il caso delle credenze e delle distorsioni cognitive tipiche dei giocatori d’azzardo.

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pensieri

Il film psicoanalitico

Spesso si arriva in analisi con la voglia di “raccogliere le idee, essere logico e riportare il mondo in una prospettiva razionale” ma poi ci si rende conto che in quella stanza tutto si fa tranne che essere razionali! Mi è capitato spesso di uscire dallo studio del mio analista e di domandarmi: cosa è successo oggi? Magari ero andato lì con un problema che mi arrovellava il cervello da giorni e poi…boh! Parlavo di tutt’altro, cose che apparentemente (o no) non avevano nulla a che fare con ciò che mi affliggeva e andavo via con pensieri nuovi che non sostituivano affatto quelli vecchi ma che, anzi, si aggiungevano ad essi…e stavo bene!! Continua a leggere “Il film psicoanalitico”