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Biblioterapia: i libri possono davvero curarci?

A cosa servono i libri? Qualcuno direbbe a stimolare la fantasia, altri ad apprendere nozioni, altri ancora a rendere più forte il rapporto genitori-figli. C’è poi chi li ritiene inutili perché noiosi e ingombranti, chi preferisce l’ebook al cartaceo…insomma, ce n’è per tutti!

La verità è che ognuno ha una visione tutta sua del libro e molto spesso la scelta di quel volume anziché quell’altro dipende proprio dalla singola persona, dai suoi tratti di personalità e dal suo stato d’animo.

I libri, infatti, hanno la capacità di rispecchiare chi siamo e cosa vogliamo, chi vorremmo essere, le nostre paure e le nozioni che ci piacerebbe apprendere, ci forniscono persino delle alternative ai nostri comportamenti e ai nostri schemi mentali. Ecco, quindi, che una serie di pagine rilegate diventa un potenziale strumento per il nostro benessere psicologico, un oggetto capace di migliorarci, farci sentire meno soli e metterci davanti ai nostri lati da smussare.

Ma siamo proprio sicuri che basti prendere in mano un libro per cambiare sé stessi? Ci siamo confrontati su questo e tanto altro nella nuova puntata di PsicoPsycho.

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Il valore delle cose – Come attribuiamo valore a ciò che abbiamo e a ciò che facciamo

Dal telefono all’auto elettrica, passando per il viaggio verso il paese “trend” del momento, il presenziare all’evento dell’anno, l’essere sempre presente per il partner, l’andare a trovare i parenti durante le feste, il proporsi e riuscire a portare a termine un lavoro in maniera efficace e professionale…facciamo, vogliamo e abbiamo tante cose, e molte di queste le riteniamo addirittura indispensabili.

Noi a quelle cose ci teniamo, per noi hanno un valore, e questo valore può essere solo soggettivo oppure socialmente riconosciuto.

Ma come si attribuisce valore a qualcosa? Cosa ci spinge a direzionare gran parte delle nostre energie per arrivare a farla nostra? È quello di cui abbiamo parlato nella nuova puntata di PsicoPsycho insieme a due ospiti che potremmo definire ormai “di casa”, Simona Moliterno (Psicologa del lavoro, Formatrice e Digital Marketer) e Sonia Busalacchi (Psicologa, Formatrice e S.F.E.R.A. Coach).

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Cosa vuoi fare da grande? Multipotenziali e benessere psicologico

Può esservi capitato negli ultimi anni di incappare nel termine “multipotenzialità”, o ancora meglio sentir parlare di “persone multipotenziali”.

In generale, il termine indica la capacità di alcuni individui di dedicarsi a vari interessi in contemporanea (a volte appartenenti ad ambiti completamente diversi tra loro) perché mossi da un’innata curiosità.

I multipotenziali hanno la capacità di creare interconnessioni e punti di contatto tra discipline o persone, allo stesso tempo, però, finiscono per non specializzarsi mai nell’ambito di interesse sentendosi, così, spesso inadeguati.

Per cercare di inquadrare al meglio l’argomento, a farci compagnia in questa nuova puntata di PsicoPsycho ci saranno Alice Bottoni e Melania Fanello, rispettivamente vicepresidente e consigliera dell’Associazione Italiana Multipotenziali.

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La fine di un inizio

È passato praticamente un mese dall’ultima puntata di MOMENTI e perciò, come ogni buon progetto che si rispetti, è ora di tirare le somme.

Se è vero che per me è stato bellissimo soddisfare, grazie a delle chiacchierate informali, la curiosità che avevo rispetto ai 100 temi trattati, è anche vero che l’intero progetto rappresenta per chiunque una preziosa occasione sia per prendere spunto da come ognuna delle persone coinvolte abbia scoperto e viva quotidianamente la propria passione, sia per rendersi conto di come proprio le passioni e gli interessi finiscono per essere elementi utilissimi per alimentare il proprio benessere nel quotidiano.

Cosa ci ha lasciato allora MOMENTI? È quello che ho provato a riassumere in questo video conclusivo…che ha anche una bellissima sorpresa finale!

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Una compagna che non ti abbandonerà mai: la chitarra

La chitarra non è solo un semplice strumento musicale…e i musicisti questo lo sanno molto bene!

Spesso, infatti, imbracciare la chitarra vuol dire concedersi un momento solo per sé, uno spazio nel quale potersi riscoprire e, perché no, superare momenti difficili.

Tuttavia, suonare può diventare anche un momento di socialità nel quale condividere con chi ci sta intorno sentimenti e pensieri, stimolati proprio dal linguaggio della musica.

Insomma, in un panorama così complesso non potevo che chiedere aiuto a una persona fidata: Andrea Avorgna. Andrea suona la chitarra con e per passione da tantissimo tempo, e in quest’ultima puntata di MOMENTI mi ha aiutato a comprendere meglio il rapporto che c’è tra musicista e strumento.

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Tra me e il cibo: alimentazione, nutrizione e benessere personale

La dieta è da sempre sinonimo di rinuncia e di sacrificio ma non sempre è legata ad un bisogno fisiologico. Possiamo effettivamente iniziare una dieta perché facciamo fatica a compiere azioni quotidiane, ma anche per superare la famosa “prova costume” o perché “se perdessi quei due chiletti sarei veramente al top!”.

È chiaro, quindi, che la quantità e la qualità del cibo che assumiamo, così come la motivazione che ci spinge a mangiare, diventano un argomento molto importante da affrontare ai fini del nostro benessere personale.

È per questo che nella nuova puntata di MOMENTI ho deciso di fare due chiacchiere con Claudia Penzavecchia, dietista, nutrizionista e divulgatrice che mi ha permesso di sfatare qualche falso mito sulla dieta e di capire qualcosa in più sul variegato mondo dell’alimentazione.

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Vestire la propria identità: la sartoria

Il modo in cui ci vestiamo influenza e non poco la nostra vita e nello specifico l’immagine che abbiamo di noi stessi e quella che vogliamo veicolare agli altri.

Scegliamo con cura gli abiti che ci fanno sentire più comodi a seconda delle situazioni da affrontare, mentre ci lamentiamo quando le circostanze ci costringono a vestire capi d’abbigliamento che cozzano totalmente col nostro modo di essere.

Insomma, la questione meritava un approfondimento, per cui nella nuova puntata di MOMENTI ho deciso di fare una chiacchierata con Stefania Dorta, una bravissima sarta e costumista con la quale ci siamo addentrarti nei meandri della sartoria cercando di capire se e in che modo questa bellissima professione riesca a dialogare con il nostro benessere individuale.

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Danzare intorno ai propri limiti: il Parkour

Il Parkour è una disciplina sportiva che nasce in Francia intorno agli anni ’90 e il cui nome è un adattamento stilistico del termine francese ‘’Parcours’’ che significa “percorso”.

Si tratta, infatti, di uno sport che, prendendo spunto da un particolare addestramento militare, consiste nell’eseguire nella maniera più fluida e tecnicamente efficiente possibile un percorso urbano che prevede vari ostacoli tra cui panchine, ringhiere, muri, tetti…insomma tutto ciò che normalmente troviamo in una qualsiasi città!

Il parkour, però, è molto altro. È uscire fuori dagli schemi, è fare i conti con i propri limiti, insomma è un qualcosa che vale la pena approfondire, e per questo nella nuova puntata di MOMENTI ho deciso di fare due chiacchiere con Antonio Gallizzo, traceur, coach e grandissimo appassionato di parkour.

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Io sono/ho un’azienda?

Mai come oggi il lavoro è una componente essenziale della nostra vita. Gran parte del nostro tempo, infatti, lo passiamo a lavoro o a risolvere i problemi lavorativi e molto spesso anche il nostro tempo libero viene “contaminato” dal lavoro: finiamo per organizzare cene, aperitivi e escursioni con i nostri colleghi che, sempre più spesso, diventano le uniche persone che siamo in grado di frequentare a causa proprio dei ritmi lavorativi.

Tutto questo, ovviamente, condiziona anche la nostra identità e così a volte finiamo per confondere chi siamo con cosa facciamo, la nostra immagine personale e quella professionale.

Nella nuova puntata di PsicoPsycho abbiamo provato a fare il punto su questo e tanto altro passando attraverso fenomeni come il phubbing, la FOMO, la sindrome dell’impostore e l’attualissimo doomscrolling.

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Autoconsapevolezza e ragionamento critico grazie allo Storytelling

Lo storytelling è l’arte di raccontare storie, di costruire una rete narrativa capace sia di rafforzare la componente autobiografica di chi racconta, sia di catturare lo spettatore stimolandone pensieri, azioni ed emozioni.

Questa particolare forma narrativa non ha però solo un valore autobiografico o didattico, ma può essere utilizzata anche per raccontare ed accrescere il valore di un’azienda, un’ideologia e finanche una linea politica.

In sé, quindi, lo storytelling può diventare uno strumento che può tornarci molto utile per la nostra crescita personale e per questo ho deciso di approfondire l’argomento nella nuova puntata di MOMENTI facendo due chiacchiere con “Yreak”, un giovane creator che racconta le sue storie fatte di viaggi, avventure e interessi attraverso video e contenuti online che carica e diffonde sui suoi social.