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Essere adolescente oggi: rischi e nuove frontiere

Ogni generazione è fortemente influenzata dai cambiamenti culturali, economici e sociali che caratterizzano il periodo storico nel quale si sviluppa e, in tal senso, l’adolescenza è forse il momento clou nel quale si incontrano e si scontrano i modelli passati (solitamente quelli familiari) e quelli nuovi imposti dalla società.

Se questo è vero, quindi, il periodo con il quale gli attuali adolescenti stanno facendo i conti è tutt’altro che semplice: disordini mondiali, insicurezza lavorativa, crisi dell’identità e impoverimento della dimensione emotiva in favore di uno pseudo pragmatismo dilagante. E, come se non bastasse, tutto questo avviene in un mondo iperconnesso e che costringe sempre di più a spostare la presenza e l’incontro sulla dimensione virtuale.

Abbiamo sentito la necessità, quindi, di fermarci e provare a fare il punto in questa puntata di PsicoPsycho sull’ambiente con il quale si trovano a interfacciarsi i nostri adolescenti e su che tipo di contributo possiamo offrire come professionisti tanto a loro quanto ai genitori.

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Psicologi nel digitale: confini e orizzonti

Cosa vuol dire per un* psicolog* stare online?

Per un professionista divulgare chi è e cosa fa non è roba da poco, soprattutto quando ci si muove in un mondo come quello del web. Stare online, infatti, non solo abbatte la distanza spazio-temporale tra noi e i nostri pazienti (i contenuti sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7), ma ci costringe a fare i conti con tante altre questioni legate alla nostra professione come quelle relative alla privacy, alla gestione di eventuali haters, molestie o stalking, all’imprenditorialità, alla gestione finanziaria e, non ultimo, alla scelta di quale possa essere lo strumento più efficace per veicolare i nostri contenuti.

Di questo e tanto altro si discuterà il 12/04/2025 a Genova in occasione della seconda edizione di PsicoNet.work, il Festival della comunicazione digitale per psicologi, ma noi abbiamo chiesto a Simona Moliterno (ideatrice e prima organizzatrice del Festival) di venire a spoilerarci qualcosa nella prossima puntata di PsicoPsycho.

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Psicoterapia: Tra relazione e introspezione

La psicoterapia affonda le sue radici in tempi molto lontani, quando la “cura con la parola” veniva adoperata come pratica medica all’interno dei rituali di guarigione, ma nel corso della sua evoluzione ha dovuto fare i conti con critiche, stereotipi e falsi miti.

Ad oggi questa pratica è stata sdoganata e viene svolta all’interno di istituzioni pubbliche e di studi privati, eppure in tanti non hanno ancora ben chiaro cosa sia la psicoterapia, chi va in psicoterapia e soprattutto perché si va (o sarebbe utile andare) in psicoterapia.

Francesca Picozzi (psicoterapeuta, scrittrice e divulgatrice) ce lo spiega molto bene nel suo ultimo libro “Perché sei qui?” e, utilizzando una forma comunicativa accessibile a tutt* – quello della graphic novel – e che strizza l’occhio ai più giovani, ci permette di riflettere su due elementi cardine del processo psicoterapeutico: l’introspezione e, soprattutto, la relazione.

Abbiamo deciso, perciò, di coinvolgere Francesca nella nuova puntata di PsicoPsycho così da confrontarci con lei sul suo libro e sull’impatto positivo che le storie raccontate al suo interno possono avere sulle vecchie e sulle nuove generazioni.

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Salute mentale e benessere lavorativo: a che punto siamo?

Lo scorso 15 giugno il CNOP ha riportato su “X” quanto emerso dal nuovo report dell’Istituto di Analisi Gallup di Washington, evidenziando come alla domanda su quali siano state le sensazioni provate dai lavoratori italiani nell’ultima giornata passata in ufficio il 46% ha risposto “stress” e il 25% “tristezza”.

Ovviamente, in un periodo di incertezza come quello che stiamo attraversando, questo report dovrebbe aprire all’urgenza di varie riflessioni in chiave di benessere organizzativo ma, mentre alcune aziende hanno già introdotto la figura del “wellbeing manager” all’interno del loro organico, molte altre sono ancora restìe a concedere lo smart working ai propri dipendenti.

Davanti a ciò, viene spontaneo allora chiedersi: quanto è importante il benessere del lavoratore, e quanto incide lo stress lavoro correlato sul rendimento aziendale?

Sarà proprio da queste domande che partiranno le nostre riflessioni per l’ultima puntata di stagione di PsicoPsycho.

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Intelligenza artificiale: quale impatto per/nella psicologia?

Negli ultimi anni c’è un argomento che primeggia in gran parte delle discussioni sul web, nei telegiornali e perfino nei piccoli bar di paese: l’intelligenza artificiale.
C’è chi la vede come una risorsa, una sorta di acceleratore di processi noiosi e “sprecatempo”, e chi come una minaccia, un qualcosa che farà pian piano perdere posti di lavoro o che minerà la nostra capacità di relazionarci gli uni con gli altri.
Se è vero, infatti, che i modelli operativi dell’intelligenza artificiale tendono a dare ottimi risultati in vari ambiti (dalla semplice produzione di testi e immagini fino alla creazione di chatbot e assistenti virtuali), è altrettanto vero che essere in grado di elaborare una grande mole di informazioni non vuol dire esserne consapevoli ed elaborarle sotto forma di produzioni senzienti.
Che cos’è, quindi, questa intelligenza artificiale e che impatto ha sulla psicologia di ognuno di noi?
É quello che andremo ad approfondire nella nuova puntata di PsicoPsycho insieme a due ospiti d’eccezione, Chiara Cilardo (Psicoterapeuta e autrice della rubrica di Psicologia Digitale sulla rivista “State of Mind”) e Francesco di Muro (Psicologo; da anni lavora facendo dialogare psicologia, neuroscienze e tecnologie digitali).

etnopsichiatria

Occupare: dal bisogno alla riappropriazione

L’occupazione abusiva di un immobile è un fenomeno sociale di cui si parla poco e male.

Spesso, infatti, viene presentato solo nella sua accezione aggressiva e incurante della legge, senza però tener conto del panorama individuale, sociale e culturale che fa da sfondo a tale comportamento.

A questo proposito, il libro “Riprendersi la vita” di Osvaldo Costantini fa un passo avanti ponendosi come un vero e proprio studio antropologico ed etnografico sui meccanismi che stanno alla base dell’atto occupativo e delle dinamiche che si sviluppano all’interno di un immobile occupato.

Ho chiesto, quindi, a Osvaldo di confrontarci in una live nella quale non solo parleremo del suo libro ma avremo modo di approfondire vari temi come quello del diritto all’abitare.

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Shock culturale: il trauma degli Expat

Qualche tempo dopo il trasferimento nel nuovo ambiente sociale la maggior parte delle persone espatriate si trova a dover fare i conti con un forte senso di ansia e smarrimento. Questo malessere prende il nome di shock culturale e non è certo un fenomeno nuovo, basti pensare che per molto tempo gli antropologi l’hanno ritenuta una vera e propria malattia professionale.

Negli ultimi anni, però, questo particolare disturbo dell’adattamento è diventato una realtà molto diffusa…e lo è anche qui in Italia dato che sempre più connazionali scelgono di trovare la loro stabilità all’estero, vedendosi costretti a dover abbandonare il proprio contesto culturale per adattarsi a quello nuovo.

In questo video di Etnopsi, quindi, ho ritenuto utile approfondire la tematica dello shock culturale descrivendo il fenomeno ed evidenziando le strategie più utili da mettere in atto per attenuarne gli effetti stressanti sulla persona.

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Zingaro a chi? Un viaggio nella cultura Romanì

Nello scenario comune il Rom è quello che vive alle spalle della società, una persona nomade che non vuole integrarsi e che si dedica ad attività illecite per riuscire a tirar via la giornata.

La maggior parte degli “Zingari” (come erroneamente e in maniera dispregiativa vengono definiti) però, è tutt’altro che parassita: vive in appartamenti, svolge incarichi anche di prestigio a livello nazionale e internazionale ed è costretta a nascondere la propria appartenenza per via dei pregiudizi che ci sono in merito alla propria etnia.

In questo nuovo video di Etnopsi ho voluto approfondire la cultura Romanì, cioè quella condivisa da Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals, evidenziandone la storia, gli aspetti salienti e aprendo una parentesi riguardo i pregiudizi che gli stanziali hanno nei confronti dei “Rom” ma anche quelli che questi ultimi hanno nei confronti dei “Gage”.

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2022: Psico-prospettive del nuovo anno

Il Governo sembra non investire sulla salute psicologica dei cittadini, intanto ci sono regioni nelle quali si comincia a parlare concretamente di una figura quasi mitologica: lo psicologo di base.

La quarta ondata Covid alimenta sentimenti di incertezza, limitazione e impotenza ma le “Grandi Dimissioni” ci mostrano come le persone preferiscano sempre di più il lavoro autonomo a quello subordinato.

Insomma, cosa sta succedendo e cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo anno dal punto di vista della salute mentale?

Nella nuova puntata di PsicoPsycho proveremo a fare qualche ipotesi a riguardo con un ospite d’eccezione, il Dott. Valerio Rosso.

Vi aspettiamo mercoledì 12 gennaio alle 21:00 su Youtube