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Curati con umanità: cure mediche e soccorso in mare

Spesso quando pensiamo al concetto di salute ci vengono in mente gli ospedali, gli studi medici, mangiare sano e fare sport.

Tutto giusto, e generalmente siamo abituati ad accedere con relativa facilità all’assistenza di cui necessitiamo per vivere al meglio e poter affrontare le situazioni difficili con i giusti strumenti. Se, però, spostiamo il tutto in contesti particolari ed estremi, come quello della ricerca e soccorso in mare, le cose si complicano un tantino.

Partendo dal nuovo dossier “Curati con umanità” redatto da SOS MEDITERRANEE, in questa nuova live di Etnopsi affronteremo il tema dei rischi, delle sfide e delle buone prassi da adottare proprio nell’ambito della ricerca e soccorso in mare, e lo faremo con l’aiuto di Filippo Aquino, Sar Team Member e infermiere di bordo della Ocean Viking.

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Futuro in Arbëria: cosa ci raccontano gli Arbëreshë?

Alla fine del 1400 una forte ondata migratoria ha condotto parte della popolazione albanese in Italia dando origine a quella che oggi prende il nome di Arbëria.

Ma chi sono gli Arbëreshë e cosa possono raccontarci di noi e dei processi socio-culturali?

È quello che ho provato a raccontare nel nuovo video di Etnopsi grazie anche all’aiuto di Lorenzo Fortunati e del suo libro “Futuro in Arbëria: visioni di donne”.

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Integrare sistemi di cura: un progetto sulla Medicina Tradizionale del Burkina Faso

La migrazione non è soltanto spostarsi da un luogo all’altro, ma è un incontro/scontro tra un contesto culturale di partenza e uno di arrivo.

Approcciarsi a nuove usanze, costumi, valori, modi di fare e di pensare, infatti, può causare un elevato livello di stress che, se non visto e affrontato, finisce per comportare un senso di spaesamento tale da innescare una vera e propria frattura identitaria.

Risulta utile, quindi, trovare dei punti di contatto tra il vecchio contesto e il nuovo…ma se questo è facilmente possibile in alcuni ambiti (come la cucina o lo stile di vita), lo è un po’ meno quando si parla dei sistemi di cura.

A tal proposito ho deciso di fare una chiacchierata con due colleghe “etnopsi”, Elisabetta Cannas e Laura Ruggieri, e con Bancè Prosper (mediatore culturale) che stanno portando avanti un progetto di ricerca volto a indagare i sistemi di cura tradizionali del Burkina Faso e il possibile dialogo tra questi ultimi e la biomedicina occidentale.

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Delocalizzare l’accoglienza: una panoramica sull’accordo Italia-Albania

L’apertura dei centri di Gjader e Shenjin in Albania ha destato fin da subito clamore e tante perplessità non solo rispetto alla logistica legata al soccorso in mare, ma anche a questioni giuridiche e umanitarie inerenti al trasporto di persone in un luogo diverso da quello nel quale effettueranno la richiesta di asilo.

L’accordo Italia-Albania, però, non è l’unico esempio di esternalizzazione del processo migratorio. Negli ultimi anni, infatti, molti paesi come l’Inghilterra stanno tentando di arginare il fenomeno migratorio spostando all’estero parte del processo di accoglienza, prendendo spunto dal cosiddetto “modello australiano” più volte denunciato da numerose organizzazioni per i diritti umani.

Data la complessità dell’argomento e le ripercussioni che ci troveremo ad affrontare nell’immediato futuro a livello sociale, ho deciso di capirci qualcosa in più chiamando in mio soccorso Francesco Creazzo (ex cronista e addetto stampa di SOS Mediterranee Italia) e Simone Gavazzi (insegnante, editor e content creator).

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Occupare: dal bisogno alla riappropriazione

L’occupazione abusiva di un immobile è un fenomeno sociale di cui si parla poco e male.

Spesso, infatti, viene presentato solo nella sua accezione aggressiva e incurante della legge, senza però tener conto del panorama individuale, sociale e culturale che fa da sfondo a tale comportamento.

A questo proposito, il libro “Riprendersi la vita” di Osvaldo Costantini fa un passo avanti ponendosi come un vero e proprio studio antropologico ed etnografico sui meccanismi che stanno alla base dell’atto occupativo e delle dinamiche che si sviluppano all’interno di un immobile occupato.

Ho chiesto, quindi, a Osvaldo di confrontarci in una live nella quale non solo parleremo del suo libro ma avremo modo di approfondire vari temi come quello del diritto all’abitare.

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Piero Coppo: un mediatore al confine tra le culture

Piero Coppo è stato uno dei protagonisti indiscussi nello sviluppo e nella diffusione del pensiero e del saper-fare etnopsichiatrico in Italia.

I suoi libri sono una sorta di atlante dell’etnopsichiatria e grazie alla sua capacità di leggere e comprendere le diverse culture con le quali è venuto a contatto ci ha lasciato in eredità un grande bagaglio da elaborare e far evolvere.

A pochi anni dalla sua scomparsa ho cercato di cogliere il fulcro di questo enorme contributo etnopsichiatrico, con un po’ di rammarico per non aver avuto occasione di conoscerlo personalmente!

Cambiamento, etnopsichiatria

Ricerca e Salvataggio in mare: una panoramica sul mondo delle ONG

Da anni si discute del ruolo che le ONG svolgono nella dinamica dei flussi migratori.

C’è chi le vede come i “taxi del mare”, chi come un aiuto concreto alla Guardia Costiera e chi, invece, non si è ancora fatto un’idea rispetto al loro operato e si limita a vederle come un passaggio obbligato nell’iter dei flussi migratori.

Ma cosa sono queste ONG? Come avvengono le operazioni di Ricerca e Soccorso in mare? Chi sono davvero le persone che decidono di imbarcarsi e fare i conti con regolamentazioni nazionali e internazionali pur di salvare delle vite umane?

Ho provato a chiarire questi e altri dubbi grazie all’aiuto di Valeria Taurino, Direttrice Generale di SOS Mediterranee Italia e da anni impegnata nell’ambito dei diritti umani.

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Zingaro a chi? Un viaggio nella cultura Romanì

Nello scenario comune il Rom è quello che vive alle spalle della società, una persona nomade che non vuole integrarsi e che si dedica ad attività illecite per riuscire a tirar via la giornata.

La maggior parte degli “Zingari” (come erroneamente e in maniera dispregiativa vengono definiti) però, è tutt’altro che parassita: vive in appartamenti, svolge incarichi anche di prestigio a livello nazionale e internazionale ed è costretta a nascondere la propria appartenenza per via dei pregiudizi che ci sono in merito alla propria etnia.

In questo nuovo video di Etnopsi ho voluto approfondire la cultura Romanì, cioè quella condivisa da Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals, evidenziandone la storia, gli aspetti salienti e aprendo una parentesi riguardo i pregiudizi che gli stanziali hanno nei confronti dei “Rom” ma anche quelli che questi ultimi hanno nei confronti dei “Gage”.

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Le nuove sfide dell’accoglienza: ONG, carico residuale e ritraumatizzazione

Le ultime vicende che hanno visto protagoniste le navi ONG “Humanity One”, “Rise Above”, “Geo Barents” e “Ocean Viking” hanno riaperto la questione legata all’accoglienza e al ricollocamento dei migranti sia a livello nazionale che Europeo.

A giochi di potere e rimpalli di responsabilità a livello politico corrispondono sentimenti di paura, spaesamento e rabbia di chi ha deciso di abbandonare la propria terra sfidando torture e morte nella speranza di una vita migliore.

Quali sono le implicazioni che vicende come queste portano con sé e quali le prospettive in ottica legale e psicologica in tema di accoglienza?

È quello su cui abbiamo ragionato in questa live a tema io e l’avvocato Giulia Vicari, founder della pagina “Info Immigrazione”.